Marzo in terrazzo: semine, trapianti e lavori primaverili
Coltivare in balcone e in terrazzo
26 marzo 2012
La settimana scorsa mi sono resa conto che la primavera era finalmente arrivata, e che non c'era più tempo da perdere. Durante il weekend ho completato le semine protette, effettuato quasi tutte le semine a dimora, verificato il risveglio vegetativo delle piante perenni, estirpato le piante autunnali a fine del loro ciclo vitale, lottato contro gli afidi... ho perfino iniziato i trapianti.
Non ho idea di come sono riuscita a fare così tanto in poche ore di lavoro, certamente complice una buona organizzazione: lo schema delle coltivazioni era deciso da mesi, le bustine con i semi erano già state selezionate e messe da parte, i vasi erano pronti sul posto con del buon terriccio ricco di compost, e l'esperienza aiuta a automatizzare un po' tutto.
Leggete l'articolo coltivare in balcone e in terrazzo per vari consigli di tipo organizzativo, scelta di terriccio e contenitori, pianificazione e scelta delle colture.
I trapianti
Il lavoro più pesante all'inizio della primavera è trapiantare tutte le piantine con il pane di terra ottenute dalla coltura protetta dell'inverno.
Ho già iniziato a portare all'aperto le piantine più cresciute, e in genere nell'arco di qualche settimana le trapianto direttamente a dimora, senza passare in vasi intermedi.
Quest'anno ho deciso di destinare parecchio spazio ai pomodori, e le piante sono quasi tutti al loro posto, con mia grande soddisfazione.
Questo è un pomodoro Soldaki, una varietà di tipo beefsteak, originaria della Polonia, rosa a maturazione: mi aspetto grandi cose da questa pianta!
Una novità di quest'anno sono le zucchine, queste sono le due piante che sto coltivando, una varietà bianca e una gialla.
Sì, avete visto bene, c'è una piccola intrusa insieme alle zucchine. Si tratta di una pianta di melissa nata spontaneamente da dei semi saliti dal giardino, due piani più in basso. Potevo forse estirpare il frutto di tale intraprendenza?
Semina protetta
A poco a poco le piante nate dalla semina protetta vanno trapiantate a dimora. In coltura protetta sabato scorso ho seminato solo un ultimo tentativo di semi che finora non sono germogliati, e tutte le varietà di basilico.
Non avete idea di che gioia mi ha dato vedere i cotiledoni di questo peperoncino Mulato Isleno spezzare il seme e allargarsi a ricevere la luce vitale.
Desidero provare il Mulato Isleno da quando ho iniziato a coltivare peperoncini, ma ogni anno i semi (pur provenendo sempre da fonti diverse e affidabili) si sono rivelati non vitali.
Ne ho tre piante, non si sa mai...
L'anno scorso i cetrioli coltivati in terrazzo sono stati un gran successo: gustosissimi, salutari, abbastanza produttivi nonostante lo spazio ridotto.
Quest'anno sto provando alcune varietà nuove tra cui il cetriolo Bianco Lungo White Wonder nella foto.
Semino il basilico in coltura protetta, spargendo i semi a spaglio senza interrare. Dopo 24 ore i semi di tutte le varietà mostrano la classica patina biancastra, segno che stanno per germogliare.
Oltre agli immancabili basilico cannella e foglia di lattuga, quest'anno sto provando due nuove varietà: limone e americano speziato.
Il risveglio vegetativo
Con le temperature costantemente più alte, tutte le piante iniziano a rivegetare: è il momento di scoprire se piante più delicate sono riuscite a superare l'inverno o no.
Molte piante come i peperoncini emettono nuovi getti che saranno i rami della prossima stagione: eliminate i rami che sono palesemente morti e lasciate che la natura faccia il resto.
Altre piante di cui muore la parte aerea come tarassaco, erba cipollina e liquirizia emergono dal terreno: eliminate le infestanti e non zappate il terreno per non danneggiare i nuovi getti.
La mia piantina di cappero emette una gran moltitudine di germogli viola. Non è facile allevare il cappero, chissà se questo è l'anno buono per avere i primi boccioli.
Le coste rabarbaro, arcobaleno e soprattutto l'acetosa, grandi protagoniste di tante insalate l'estate scorsa, stanno producendo nuove piccole foglie tenere. Mostrano di aver superato bene l'inverno e saranno da raccogliere a breve.
Ogni anno penso di seminare il trifoglio o meliloto, di cui mi piace raccogliere i fiori per preparare delle tisane alle erbe, ma la natura mi anticipa sempre e rinasce spontaneo un po' dove gli pare.
Il trifoglio ha un ciclo vitale piuttosto breve, e gli ho lasciato infestare allegramente questo vaso, al momento inutilizzato.
Purtroppo il risveglio primaverile vale anche per creature meno simpatiche, come gli afidi, che con il clima piovoso ma caldo di Aprile e Maggio proliferano a meraviglia.
Tratto le piante che non sono ancora nel ciclo produttivo, e preferisco estirpare eventuali erbe aromatiche o verdure da taglio colpite.
Questo di fianco è l'ultimo raccolto di chopsuey, usato tritato con noci e cipolla e spalmato su crostini.
Dopo di che tutte le piante sono state infestate dagli afidi in modo talmente pesante da appassire nel giro di pochi giorni.
Il chopsuey si è comunque rivelato piuttosto resistente alle basse temperature, e immagino che lo seminerò nuovamente il prossimo autunno per raccoglierlo durante l'inverno.
Nell'articolo un tocco di oriente trovate maggiori informazioni sul chopsuey e altre interessanti verdure di origine orientale ormai diffuse in tutto il mondo.
Per il momento le mie erbe aromatiche resistono bene, anche le ombrellifere come prezzemolo, coriandolo e aneto, di solito preferite dagli afidi.
Il mazzetto di erbe in questa foto ha condito un risotto di mare alle erbe aromatiche.
Un anno fa: Spiedini di gnocchi alle mandorle e salvia
Due anni fa: Marzo in terrazzo: Il cambio di stagione
Quattro anni fa: Tempo di trapianti: Progettare il giardino
|