Coltivare la liquirizia
Consigli per la coltivazione e il raccolto
11 dicembre 2013
Se siete amanti dell'aroma inconfondibile della liquirizia, provate a coltivarla: in giardino o in contenitore, dopo alcuni anni di attesa e poca cura necessaria delle piante avrete costanti raccolti di radici profumate.
Liquirizia (Glycyrrhiza glabra)
La liquirizia (o liquerizia) è una pianta perenne, che cresce spontanea in molte regioni d'Italia a clima temperato. L'aroma che la rende famosa si ricava dall'olio essenziale estratto da radici e stoloni, raccolti da piante di almeno tre anni di età.
La parte aerea della pianta ha lunghi steli verticali da cui si dipartono piccole foglie verde chiaro di forma ovale.
I fiori si presentano come grappoli di piccoli fiori bianchi e violetti. Non sono particolarmente aromatici, ma svilupperanno dei baccelli entro cui matureranno i semi, utili per propagare la pianta. La liquirizia infatti appartiene alle leguminacee o leguminose, e i suoi frutti sono piccoli baccelli marrone rossastro, contenenti ciascuno 2-5 semi.
Coltivare la liquirizia
La liquirizia si può coltivare per semina, purchè i semi siano molto freschi e provenienti da fonte affidabile, o non germineranno.
E' consigliabile seminare in piccoli vasetti in coltura protetta, a inizio della primavera. I semi germineranno in 10-21 giorni, ma le piantine si svilupperanno in modo relativamente veloce.
Trapiantare le piante nella loro dimora definitiva quando superano l'altezza di 12-15 cm, con una distanza di impianto di almeno 20 cm.
L'apparato radicale delle piante di liquirizia dovrà avere modo di svilupparsi molto: scegliete un terreno sciolto, ben drenato, e libero da sassi.
Se avete optato per la coltivazione in contenitore, sceglietene uno alto almeno 35-40 cm, con terriccio sciolto e ricco.
Per i primi tre anni di vita, la liquirizia deve solo essere irrigata in modo da non patire la siccità.
Ogni autunno, quando le temperature minime si avvicinano allo zero, tutte le foglie cadono e la parte aerea della liquirizia muore.
A questo punto è consigliabile effettuare una potatura, tagliando a pochi centimetri dalla base gli steli morti.
A ogni primavera assisterete al risveglio vegetativo delle piante di liquirizia, con nuovi getti verdi che emergono dal suolo.
Pulite l'aiola o il contenitore dalle infestanti o dall'eventuale muschio, con delicatezza per non danneggiare le piante.
Raccogliere e conservare la liquirizia
Il raccolto si effettua in tardo autunno, a partire dal terzo anno di età (ma anche durante gli anni successivi).
E' consigliabile aspettare che la parte aerea inizi a perdere le foglie e morire: a quel punto gli oli essenziali saranno maggiormente concentrati sull'apparato radicale, e il prodotto raccolto avrà quindi un aroma più intenso.
Scavare in profondità intorno alle piante in caso di coltivazione in terra, o estrarre tutta la pianta dal contenitore.
Eliminando il terriccio intorno, rendere visibile più possibile l'apparato radicale, cercando di non danneggiare la pianta: ovviamente è possibile estirpare completamente le piante all'atto del raccolto, ma così invece potrete continuare a raccogliere la liquirizia anche l'autunno successivo.
Individuare i fasci di stoloni, ovvero le parti di radice che si sviluppano in orizzontale e sceglierne diversi di diametro di 1 cm circa, dall'andamento dritto e regolare.
Effettuare un taglio netto con una cesoia, e sfilare gli stoloni dal groviglio di radici.
Rinvasare o interrare nuovamente la pianta, con cura, evitando di lasciare dei vuoti sotterranei e coprendo con uno strato di terriccio ricco di compost.
Ripulire il raccolto dalle radici di dimensione minore e tagliare in bastoncini lunghi 10-12 cm.
Raschiare via ogni residuo terroso, sciacquare velocemente senza lasciare i bastoncini immersi in acqua, asciugare e lasciare essiccare per 10-15 giorni.
Le radici hanno colore terroso esternamente, mentre sono giallo chiaro all'interno. La parte esterna può essere eliminata al momento dell'uso, per ottenere un colore più uniforme e gradevole, ma può anche essere consumata.
La liquirizia in cucina
La liquirizia ha un aroma inconfondibile, dolciastro e intenso, difficile da descrivere, che si accosta a ricette sia dolci che salate.
E' possibile utilizzare le radici di liquirizia per aromatizzare marmellate e altri dolci, e aggiungerle a infusi e tisane alle erbe.
Un velo di liquirizia tritata aromatizza gradevolmente tartine, piatti di pasta e risotti a base di formaggi: nella foto il gustoso riso ai formaggi e liquirizia.
Attenzione, la liquirizia ha effetto leggermente lassativo e decongestionante, ma dosi eccessive causano ipertensione arteriosa.
Nell'articolo the e tisane alle erbe e spezie trovate diverse idee di tisane con liquirizia. Alcuni esempi:
Tisana digestiva: anice stellato, anice verde, finocchio selvatico, liquirizia, menta.
Tisana depurativa: liquirizia, radice di tarassaco, rosmarino.
Tisana per l'intestino: altea, finocchio selvatico, liquirizia, malva, timo.
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