Coltivare il tarassaco
Consigli per la coltivazione e il raccolto
24 giugno 2009
Tarassaco (Taraxacum officinale)
Il tarassaco, noto anche come soffione o dente di leone, è un'erba che nasce spontanea in molti prati.
E' bene precisare che si tratta di una pianta infestante: le sue radici rinascono ogni primavera e i semi generati dai suoi fiori si propagano facilmente nelle zone vicine.
Tuttavia, poichè la pianta è interamente commestibile, e ha proprietà tali da essere considerata una pianta officinale, ho ritenuto interessante fornire qualche consiglio per la sua coltivazione e soprattutto per l'utilizzo di ogni sua parte.
Coltivare il tarassaco
La coltivazione del tarassaco non richiede quasi nessun intervento.
Seminare in primavera, direttamente a dimora, distanziando i semi di 25-30 cm, e interrandoli a una profondità di mezzo centimetro.
Il tarassaco è una pianta perenne, e anche se la sua rosetta di foglie scompare se l'inverno è troppo rigido, la radice sopravvive e genera nuove foglie fresche in primavera.
Il tarassaco è coltivabile in vaso, purchè particolarmente largo.
Necessita di esposizione soleggiata, e tollera bene anche i terreni più aridi, anche se deve essere irrigato regolarmente se si vuole utilizzarlo.
Tarassaco: scheda di coltivazione
Semina
Quando seminare: inizio primavera, direttamente a dimora.
Profondità della semina: 5 mm
Semina autunnale: possibile per il raccolto delle foglie, la fioritura avverrà comunque in primavera. | Trapianto
Il trapianto è possibile ma non necessario, la semina può avvenire direttamente a dimora.
Coltivazione in contenitore: sì purchè largo e profondo per lasciare sviluppare bene le radici durante gli anni. | Posizione e cure
Terreno: irrigato ma ben drenato.
Esposizione: tollera la mezz'ombra ma fiorisce meglio in esposizione soleggiata.
Clima: produce foglie di qualità inferiore in periodi afosi, tollera bene climi freddi. | Aspetto della pianta
Altezza: 10-15 cm, i fiori crescono su lunghi steli che raggiungono i 50 cm.
Foglie: di forma allungata e seghettata, partono da una rosetta centrale.
Fiori: giallo acceso.
Periodo di fioritura: estate.
Semi: nei caratteristici soffioni che il vento disperde naturalmente (e spesso anche in modo indesiderato). | Raccolto
Cosa raccogliere: la pianta viene utilizzata dalle radici alle sommità fiorite.
Primi raccolti: le foglie tenere si utilizzano fresche in insalate e altri piatti freschi.
Periodo del raccolto: le foglie si raccolgono in primavera, prima che inizi la fioritura, e se il clima lo consente anche in autunno a fioritura terminata.
I fiori si raccolgono appena aperti, i boccioli invece prima che sboccino.
Le radici si raccolgono a Novembre e sono da comsumare crude come un vegetale da radice. Ovviamente il raccolto della radice estirpa la pianta.
Conservazione: tutti i raccolti sono da consumare freschi, i boccioli si possono conservare sottaceto. | Fine stagione
Comportamento: perenne.
Note: in climi favorevoli la pianta si mantiene verde e vitale per tutto l'anno. In autunno sono possibili raccolti limitati di foglie, da consumare previa cottura se non abbastanza tenere.
Semi: raccogliere i soffioni non appena si aprono, prima che disperdano i semi naturalmente. |
Raccogliere e consumare il tarassaco
Ogni parte del tarassaco è commestibile, dalle radici fino ai boccioli. Vediamo quando raccogliere ogni parte e come utilizzarla.
Foglie e fiori
Le foglie più tenere e i fiori appena sbocciati si possono usare freschi in insalate, raccolti per tutta la primavera. In estate o autunno le foglie possono essere raccolte, ma è meglio consumarle cotte: saltate, lesse o in frittate.
Insalata di tarassaco e crema di uova
Frittata con foglie di ravanello, tarassaco e aglio cinese
Polpette di farro e legumi
Boccioli
Anche i boccioli non germogliati di tarassaco sono commestibili, e il loro sapore amarognolo e selvaggio vale sicuramente questa semplissima ricetta:
Preparare e conservare i boccioli di tarassaco
Raccolta dei semi
La fioritura inizia in tarda primavera e prosegue per tutta l'estate e l'inizio dell'autunno. I fiori sfioriscono e generano i classici soffioni, che disperdono i loro semi nel giro di qualche giorno.
Per raccoglierli è bene non attendere troppo, e usare un sacchettino di carta dove far cadere i semi senza disperderli in terra. E' sufficiente lasciarli essiccare ancora qualche giorno, lasciando aperto il sacchetto in cui li avete raccolti.
Radici
Anche la radice del tarassaco è commestibile, la si raccoglie in novembre, scavando in profondità, e ovviamente raccogliendola la pianta viene estirpata.
E' una piccola delizia da consumare cruda come un ravanello, o da essiccare per preparare un infuso che veniva spesso usato come sostitutivo del caffè.
In entrambi i casi: estrarre la pianta scavando in profondità, eliminare le foglie e raschiare delicatamente la radice per eliminare la parte giallo scuro. Tagliare a pezzetti e utilizzare la radice fresca o essiccarla in luogo buio e ventilato.
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Come estirparlo: le radici del tarassaco si estendono in profondità, quindi è necessario scavare per estirpare la pianta.
In primavera i fiori creano i soffioni, da cui i semi si spandono nel terreno circostante: eliminare i fiori prima che appassiscano
Come propagarlo e mantenerlo: raccogliere i semi dai soffioni, e seminare in primavera.
In seguito tagliare le foglie alla base senza eliminare tutta la rosetta, e senza strappare via la pianta.
Ricette: Sfogliate tutte le ricette con il tarassaco pubblicate su Erbe in Cucina.
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