Il farinello amaranto
Erbe aromatiche dalla semina alla cucina
30 novembre 2014
Il farinello è un'erba poco nota in Europa, usata nella cucina messicana e caratterizzata da un gusto leggermente acidulo e soprattutto dall'acceso colore delle sue foglie.
Il farinello amaranto in breve
Il farinello amaranto (Chenopodium giganteum) è un'erba dalla fama crescente, molto consigliata, con caratteristiche foglie dalle sfumature di colore amaranto, (o magenta, come suggerisce il nome britannico Magenta spreen).
Esso è noto anche come spinacio gigante o addirittura albero degli spinaci, pur non essendo imparentato con gli spinaci, perché il gusto delle foglie cotte ricorda vagamente gli spinaci.
Le foglie si presentano ricoperte da una polvere dal colore iridescente, e si consumano fresche, preferibilmente raccolte tenere, quando hanno il colore più acceso.
Con il passare dei giorni le foglie si possono ancora consumare crude, ma divengono leggermente meno croccanti, e soprattutto perdono il colore amaranto diventando completamente verdi.
Coltivare il farinello amaranto
Il farinello amaranto si semina in primavera direttamente a dimora, con una distanza di impianto di circa 25 cm. Il raccolto inizia a poche settimane dalla semina, e continua durante l'estate: cimare regolarmente le piante se dovessero andare a seme per prolungare il raccolto.
Il farinello amaranto è una pianta annuale che completa il suo ciclo vitale a fine estate, ma con comportamento infestante: i semi maturano molto in fretta e si disperdono nell'ambiente circostante, e facilmente nuove piante nasceranno spontaneamente la prossima primavera.
Se il clima rimane favorevole, il farinello amaranto nasce spontaneo anche durante l'autunno, anche se le sue foglie non diventano grandi e colorate come quelle raccolte in primavera e estate.
Il farinello amaranto in cucina
Le foglie di farinello amaranto si possono consumare anche quando diventano verdi, crude o cotte, ma è preferibile raccoglierle quando mantengono la loro colorazione estetica, e una consistenza più croccante.
Hanno un gusto che ricorda gli spinaci, con un tocco rinfrescante e una punta di acidulo.
Costituiscono una nota di colore molto gradevole aggiunte a insalate e sandwich e come decorazione di tartine e altri antipasti, ma l'utilizzo principale è per salse messicane come la salsa tex-mex piccante, dove il loro gusto ammorbidisce i peperoncini Jalapenos.
Unita a altre verdure da taglio si prepara in insalata, come nell'interessante insalata di portulaca e sesamo tostato, e si accosta a piatti di formaggio con cui crea un gradevole contrasto.
Le foglie si possono servire anche cotte, saltate in padella o aggiunte a altri ingredienti per sughi o zuppe.
Un anno fa: Il cumino in cucina
Due anni fa: Il cerfoglio
Quattro anni fa: L'aneto in cucina
Cinque anni fa: Pasta con salmone e aneto
|