(Ita) Il problema dei cotiledoni imprigionati
March 10, 2011
Prima o poi tutti si trovano davanti a una piantina con i cotiledoni imprigionati nel seme, e questo non accade solo per i peperoncini. Ci sono diverse soluzioni, e le piante reagiscono in molti modi differenti. Metto un po' di ordine nelle mie esperienze degli anni passati per dare qualche consiglio.
I cotiledoni
All'interno di ogni seme esistono delle foglie embrionali, che emergono alla nascita: queste foglie, in genere di forma differente dalle foglie che la pianta emetterà successivamente, sono chiamate cotiledoni.
Nella foto vedete una piantina di peperoncino Bulgarian Carrot: le foglie ai lati sono i cotiledoni emersi dal seme alla nascita, al centro è appena spuntata la prima foglia vera.
Per approfondire: Definizione di cotiledone su Wikipedia.
Quando un seme di peperoncino germina, quello che inizia a uscire dal guscio è la radice, successivamente il fusticino mentre la pianta assume una forma a U rovesciata, salendo verso l'alto: questo è il piccolo uncino che si vede emergere dalla terra. Infine i cotiledoni escono dal seme e la piantina si raddrizza.
Normalmente il guscio del seme si apre e rimane separato dalla plantula, che inizia la sua vita.
Nella foto un seme di peperoncino Quintisho dalla nascita tormentata, come raccontato nell'articolo storia di un seme di peperoncino.
Il problema
Delle volte invece quando i cotiledoni tentano di emergere rimangono incastrati nel seme, completamente all'interno o in modo parziale.
Accade perché il guscio del seme è troppo duro, spesso perché si tratta di semi vecchi, ma non sempre: nella foto un seme di peperoncino Jamy, raccolto da me solo sei mesi prima.
I cotiledoni sono rimasti incastrati solo parzialmente, e ho scelto di non intervenire (complice una certa pigrizia e la consapevolezza di avere altri semi con cui ritentare).
In questo caso si è rivelata la strategia vincente: i cotiledoni hanno penato un po' ma a distanza di una settimana hanno avuto la meglio sul guscio del loro seme e il piccolo Jamy ha iniziato a mettere le prime foglie vere.
Attenzione, per quanto possano uscire maltrattati i cotiledoni, questo è il traguardo da raggiungere: lo spuntare delle prime foglie vere. Se la pianta riesce a emetterle sopravviverà, altrimenti la vedrete avvizzire e morire.
Questo è ciò che è accaduto a questo peperoncino Cili Goronong: il seme ha completamente schiacciato i cotiledoni, e tutta la pianta è lentamente morta.
Ho tentato più volte di seminare nuovamente i semi che mi erano rimasti di quella varietà, con i trucchi descritti in seguito, ma nessuno di essi è più germinato, segno che erano ormai poco vitali.
Cosa fare?
Una risposta che molti coltivatori vi diranno è: nulla, bisogna solo aspettare e vedere come va.
Se avete parecchi semi è la soluzione che consiglio, se la pianta non sopravvive o non vi soddisfa potete sempre seminarla nuovamente.
In molti casi il problema si risolve da solo e intervenendo inutilmente si corre solo il rischio di dannegiare la plantula.
Guardate questo piccolo Jalapeno Tam Vera Cruz, il cui seme un po' coriaceo è stato finalmente attraversato dai cotiledoni senza nessun intervento, e senza problemi significativi per la pianta.
Nel caso in cui avete pochi semi, o avete finalmente fatto germinare una varietà wild o rara dopo un'attesa di parecchie settimane, la parola chiave è pazienza.
Provare a strappare via il seme con le mani, anche se delle volte è una tentazione irresistibile, raramente porta alla soluzione: intervenendo considerate il rischio di fare più danni che altro.
Una soluzione è tenere il seme bagnato in modo che si ammorbidisca, per esempio facendo cadere più volte al giorno una goccia d'acqua sul seme. Io metto un pezzo di cotone idrofilo bagnato a contatto con il seme, quindi copro il vasetto con della pellicola in modo che l'ambiente sia umido e aspetto.
E' inoltre possibile intervenire con bisturi, pinzette... ammetto che sono cose che non fanno per me, ma molti altri con mani più ferme delle mie e maggiore pazienza ottengono grandi risultati, vale la pena tentare.
I cotiledoni si spezzano
Come non mi stanco mai di ripetere, in tal caso non date la pianta per spacciata finché non la vedete avvizzirsi.
Le piccole piante sono molto resistenti e spesso riescono comunque a superare il trauma.
Se i cotiledoni sono spezzati solo in parte, la pianta ha buone possibilità di recupero: impiegherà parecchi giorni per emettere le prime foglie vere, ma a quel punto potrete tirare un sospiro di sollievo.
Se invece i cotiledoni sono rimasti interamente nel seme, la pianta probabilmente morirà. Tuttavia consiglio di non far mancare luce e acqua alla piantina mozzata finché rimane verde e eretta: è difficile dire se la gemma apicale da cui nasceranno le prime foglie vere è stata danneggiata o no.
Il peperoncino Lombardo nella foto, al momento di emergere dal terreno deve avere avuto un seme particolarmente resistente, e la pianta nello sforzo di raddrizzarsi si è mozzata da sola i cotiledoni.
Ho aspettato quasi un mese, ma il piccolo fusto mozzato ha resistito e ha finalmente prodotto la prima coppia di foglie: crescerà lentamente nelle prime fasi, ma ha tutte le carte in regola per diventare una pianta grande e produttiva questa estate.
Nel frattempo ho seminato nuovamente questa varietà, ottenendo senza intoppi una piantina integra ma... volete mettere la soddisfazione di osservare questa piccola sopravvissuta?
Non è andata bene
La pianta non è sopravvissuta e volete seminarla nuovamente, ma il problema si ripresenta: evidentemente i semi in vostro possesso sono un po' troppo coriacei. Cosa fare?
Se avete seminato direttamente in terra, provate la facile soluzione della semina su carta assorbente, valida anche per altri tipi di piante.
Quando il seme germina, interratelo a non meno di mezzo centimetro di profondità (per i peperoncini o piante con semi della stessa dimensione).
I cotiledoni imprigionati trascineranno il guscio del seme all'interno del terreno, e questo potrebbe aiutarli a liberarsi... ma d'altro canto proprio questo sforzo potrebbe spezzare la pianta, che vedrete uscire dal terreno con i cotiledoni mozzati del tutto o in parte (come è accaduto al peperoncino Lombardo della foto precedente). In tal caso vale il consiglio dato prima: aspettate, potrebbe farcela lo stesso.
Negli ultimi anni ho sperimentato soluzioni alternative alla semina in terra o su carta assorbente in casi estremi di semi troppo testardi, che possono essere d'aiuto anche quando i semi non vi sembrano vitali.
Provate a tenere da parte le bustine della camomilla o anche del the usate, aprite la carta e ponete i semi sulle foglie triturate e usate per l'infuso, come nella foto.
E' una soluzione ingombrante e poco pratica, da adottare solo in caso di problemi.
La camomilla o il the andranno bagnati quasi quotidianamente, perché tenderanno a asciugarsi, ma potreste avere gradite sorprese come questa pianta di paprika nata su una bustina di the Earl Grey, unica germogliata tra decine di semi uguali.
Maggiori dettagli sulla semina su bustine di camomilla.
Un altro metodo è seminare i semi in bicchierini d'acqua e lasciarli lì finché i cotiledoni non si sono liberati: in questo stadio della crescita la pianta non ha necessità del nutrimento fornito dal terreno, e potrete trasferirla in terra con un po' di attenzione quando il seme finalmente si è separato.
Questo sistema ha due problemi: il primo di natura pratica riguarda la difficile gestione dei bicchierini, che possono rovesciarsi, confondersi e ingombrano non poco.
Inoltre come vedete dalla foto le piante nate in acqua si sviluppano in modo aggrovigliato e confuso, e interrarle non è semplice.
Cotiledoni dei pomodori e altre piante
Il problema non si presenta solo con i peperoncini: per tutte le solanacee come pomodori, melanzane, peperoni e il tomatillo nella foto, valgono le indicazioni viste finora.
Non è una regola fissa, ma spesso le dimensioni dei semi di pomodori e peperoncini rispecchiano quelle del frutto. Nel caso di piante come il pomodoro Tiny Tim nella foto, che produce grappoli di pomodorini di dimensioni veramente ridotte, i semi sono veramente minuscoli e se il guscio è duro intervenire è pressochè impossibile.
Come visto per i peperoncini però, l'importante è pazientare: il pomodoro nella foto di cui si notano i cotiledoni parzialmente mozzati ha tardato molto a produrre le prime foglie vere, ma pur essendo in ritardo rispetto alle altre piante è comunque riuscito a sopravvivere e ha tutte le carte in regola per diventare una pianta forte e produttiva.
Il problema dei cotiledoni imprigionati si presenta quasi sistematicamente con semi dai gusci particolarmente duri, come quelli dell'okra nella foto.
Anche nel caso di questo ravanello però, i cotiledoni sono robusti e carnosi, più spessi di quelli dei peperoncini, e riescono a spezzare il seme senza problemi.
Per farsi perdonare, delle volte la natura regala piccole sorprese, come questo peperoncino Murupi Amarela con tre cotiledoni anziché due.
Una pianta tricotiledone è sana e normale, non preoccupatevi, presto emetterà coppie di foglie vere come tutte le altre.
Coltivare i peperoncini
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